domenica 19 gennaio 2014

- Calciopoli -

Questo pensiero lo scrivo adesso, di getto, senza guardare nemmeno la partita, perchè dopo le 17 potrei essere condizionato, nel bene e nel male, nella sua stesura, per ovvi motivi.

Capita... capita sovente diciamo, che personaggi improbabili di sedicesimo livello professionale, ed anche umano oserei dire, piuttosto e anzicheno, ammantati dal loro livore nei confronti di una esperienza Interista negativa, riversino la loro frustrazione sulla stessa.
E come? Dicendo che: l'Inter ha vinto solo grazie a calciopoli (o juventopoli, o moggiopoli.. corretti sinonimi).

Ecco, si, è vero... l'Inter ha vinto grazie a calciopoli.

L'Inter ha vinto grazie a calciopoli, ed è giusto che sia cosi. E' giusto nella logica delle cose ed è giusto nel merito. Si, perchè non credo che si sia mai visto un attegiamento corretto prevalere su uno scorretto senza l'ausilio dell'intervento della giustizia.

Poteva Carl Lewis battere Ben Johnson, ad esempio? O viceversa senza l'ausilio di doping? (argomento tanto caro sempre agli stessi protagonisti di calciopoli)
E questo vale in tutti i campi, non solo quello sportivo.
Il processo "calciopoli" ha arrestato, forse solo temporaneamente, un sistema criminale che avvantaggiava solo il suo vertice ed, in maniera diversa, i suoi adepti... o lecchini omertosi, che dir si voglia.

Chiuso questo passaggio logico, che capirebbe anche un bambino, ma fa fatica ad entrare nei crani di tali personaggi...  passiamo alla parte più importante.

L'Inter è la dimostrazione di quanto possa inficiare un sistema criminale su tutto l'andamento organizzativo di una società. Di come ne mina le idee e le scelte alle fondamenta.

La dimostrazione è il lustro 2006 - 2011, quello appunto post "processo calciopoli". Dove l'Inter non ha solo stradominato in Italia, stabilendo ogni record di vittorie e punti, e non solo nel "fatidico" anno in cui la juventus è stata giustamente retrocessa in serie B per i fatti di calciopoli, ma ha raggiunto l'apice nella massima competizione d'Europa. Vincendo nell'anno della, soprannominata da me, "apocalisse nerazzurra" : Coppa nazionale, Campionato nazionale e Champions League, in 22 giorni... con la ciliegina del Mondiale per Club.

Questa apoteosi di successi, che ha procurato non pochi danni ai bicipiti di Zanetti, causa alzo continuo di trofei (o tituli, che dir si voglia), da l'esatto spessore di cosa fosse quella squadra, di quanto avrebbe potuto vincere in più in precedenza, senza un sistema criminale che glielo impediva e che ne confondeva le scelte. E di quanto e come avesse lavorato bene Moratti... che non era solo uno che spendeva montagne di quattrini senza vincere, ma bensi era uno che spendeva montagne di quattrini e NON poteva vincere. (In 5 anni si è rifatto e bene, comunque)

Ora si dirà: si ma adesso guarda, siete ritornati come prima.

No, Alt. I cicli sportivi, sia per quanto riguarda gli sport di squadra che individuali, sono destinati ad avere un termine. Sovente per un fattore anagrafico, ma anche per fattori diversi quali: riduzione degli investimenti ed appagamento di alcuni elementi, ad esempio.
Diciamo che il ciclo vincente dell'Inter avrebbe potuto probabilmente essere di 15 anni e non "solo" 5, senza il sistema moggi, ecco.

Non è certo questo che sminuisce quello che ha vinto l'Inter in tutta la sua storia e non dal 2005 ad oggi. Non è certo questo che sminuisce i suoi campioni ed i suoi presidenti.
Anzi, essere da sempre estranei... come? non si legge bene? ok lo scrivo cosi allora: ESSERE DA SEMPRE ESTRANEI ad ogni porcheria perpetrata in ambito calcistico, è solo motivo di vanto... In un paese normale, non vessato da una dittatura mediatica, è questo che andrebbe sottolineato e non il resto, chiaro?

L'Inter, al di la di tutte le pecche e tonfi, ha sempre vinto con le proprie forze e con i propri meriti.

La lealtà è una cosa per pochi.

Amala, Ubicumque et semper.

- Charms -









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