domenica 23 novembre 2014

Nel nome del Derby...

Quando nel mondo del calcio si nomina la parola derby, scattano subito ricordi leggendari... Racconti di protagonisti, in campo e fuori, che rievocano gol, azioni e tutto quello che è un derby.

Indelebili tratti della memoria.

Da appassionato di calcio, dici derby e pensi a Boca Juniors - River Plate... o Everton - Liverpool... Stella Rossa - Partizan... Real Madrid - Atletico di Madrid...

Restringendo il campo all'Italia, i derby sono numercamente infiniti, ma Il Derby è quello che si disputa a Milano, dal 1908, due volte l'anno*.

Quello di questa sera non sarà certo il Derby più glorioso, più ricco di campioni o carico di ambizioni, della storia. Lo è stato e tornerà ad esserlo; ma non importa, perchè il Derby di Milano vive di altre sensazioni.

Non è una questione puramente calcistica, è un evento da annoverare sotto la voce: costumi e folclore.

Se ne potrebbe fare uno spot turistico: Venite a visitare Milano, il suo Duomo, il teatro alla Scala, il castello Sforzesco, "l'ultima cena" di Leonardo e il Derby al Meazza.

Perchè il Derby di Milano parte da lontano, da molto prima che il milan diventasse "Ac milan 1986".

Il Derby di Milano non è odio, ma sfottò ricercato (salvo sporadici casi di becerume); Perchè è Bauscia contro Casciavit, Perchè tra di noi ci chiamiamo "cugini", come quando hai un cugino sfigato, ed uno che tifa milan vuoi che non sia sfigato? E' gente che da retta a Mauro Suma, non so se mi spiego; Perchè non vivi male gli altri 363 giorni dell'anno se perdi il Derby, cioè già sei milanista come puoi vivere peggio di cosi? Hanno per AD uno che si fa chiamare dottore ed è geometra, son traumi difficili da superare; Perchè, come diceva Picchi, nel Derby è favorito chi sta' peggio, per questo ai milanisti facciamo sempre credere che stiano meglio...

... ma sopratutto perchè, se perculo un milanista non finisco sempre il discorso parlando di tribunali.

W l'Inter, W il Derby di Milano e cari gonzi: grazie di esistere.

- Charms -



* tranne due anni, quando il milan decise di andare in Serie B, "una volta pagando e l'altra gratis" (cit.)


martedì 18 novembre 2014

Da Mancini a Mancini...



Dopo un periodo sabbatico, il mio periodo sabbatico, dovuto ad una mia personalissima mancanza di stimoli nel commentare le gare e le vicessitudini, tecniche e non solo, di un Inter in cui non riconoscevo più lo spirito per il quale ci siamo sempre distinti, riapro* il blog di SeRinasco...

Un contrasto interno di sentimenti che non mi faceva godere appieno, nel bene e nel male, il mondo Inter.

Non ho mai nascosto di non sopportare il personaggio Mazzarri. Un sentimento atavico costruito negli anni, nel sentirlo commentare le gare delle sue squadre e delle squadre avversarie. Sentimento che si è acuito nel momento in cui gli è stato dato il possesso della nostra panchina ("qualcuno spieghi" cit.). Iniziando dileggiando, in maniera poco lungimirante, l'operato di chi lo aveva preceduto, proseguendo svilendo la rosa a disposizione, parlando di giocatori trovati e svilendo ogni possibile aspettativa di società e tifosi. Il tutto immerso in una costante presa di posizione da narratore esterno nei momenti più duri a livello di risultati della squadra.

Ci sarebbero decine di episodi, al limite se non oltre lo squallido, di attegiamenti tenuti dal personaggio Mazzarri, ma evito, anzi, rimando alla ricerca per chi fosse interessato.

Ecco, tutto questo sarebbe stato un bruscolino nell'occhio, doloroso e fastidioso ma "tollerabile", se di controaltare ci fossero stati risultati soddisfacenti, o quantomeno una sensibile e costante crescita della squadra, negli uomini e nel collettivo. Ed invece, ci siamo ritrovati ad essere invitati a festeggiare un quinto posto (con una giornata di anticipo, va detto) al termine della stagione scorsa. Senza nessun tipo di progresso in diciassette mesi di costante mediocrità, tutto ovattato da una stampa pro-tecnico (non pro-Inter, badate bene) di cui non avevamo memoria e sinceramente, visti i contenuti, non avevamo nemmeno bisogno.

Semplicemente a Mazzarri, che tornerà a fare benissimo altrove, in ambiti più consoni e sincroni con la sua dimensione di tecnico, non ho dubbi, è stato dato un credito ed un compito assolutamente non nelle sue corde. E lui non sapendo cosa fare, non ha puntato a crescere ma a portare l'Inter nella sua dimensione.

E poi: "un giorno uguale a tanti altri e altrettanti giorni ancora uguali"   
4 giorni fa, quasi** come un fulmine a ciel sereno e come dicevano gli OTR nel '94: 
"quando meno te lo aspetti come una bomba" , ecco che l'Inter di Thohir annuncia di aver sollevato dall'incarico Mazzari... e non solo... il "nuovo" tecnico sarà Roberto Mancini.

Roberto Mancini...

Il primo achitto è un picco elevatissimo, ma anche brevissimo, di positivo stupore, soverchiato subito da una quasi irrazionale esultanza.
Non sai mai cosa scatta questi casi, non sai cosa accadrà, non hai certezza dei risultati che seguiranno, non sai se sia realmente la scelta migliore, non sai... ma: sai, per certo, che è la scelta giusta... L'esplosione di gioia tra i tifosi alla notizia, il riaccendersi di celati entusiasmi, il risveglio dallo stato apatico, dopo questi 17 mesi, tutto questo è stato talmente esteso, talmente intenso, talmente orgasmico, che non hai dubbi sul fatto che comunque vada questa sia la scelta giusta.

Dopo 7 anni riecco Roberto Mancini, ancora da Noi, ancora con Noi.

E puntuali, come la pioggia autunnale, sono tornati gli attacchi mediatici alle scelte, all'ambiente, a tutto quello che è il mondo Inter.

E' come riaprire la porta di casa e sentire quel buon profumo di tante cose che ti appartengono e di cui è impregnata, dopo aver passato mesi e mesi chiuso in un sarcofago.

E l'esordio del Mancio 2.0 ? il derby...

what else?

#bentornatoMancio - #climaderby - #milanmerda






* in realtà il blog non è mai stato chiuso, ho riaperto il mio Io.

** quasi perchè quell'incontro Thohir - Moratti mi è sembrato subito qualcosa più di un formale "chiacchiericcio" di ricapitalizzazioni.