giovedì 23 gennaio 2014

Mirko ha bisogno d’aiuto

Mirko entra nello spogliatoio. La luce fioca dal corridoio illumina uno spicchio di pavimento. Il buio tutt’attorno lascia appena passare un piccolo raggio che si riflette sul suo viso. Una piccola stella … la terza … sul campo …. Come una volta … brilla sulla membrana di una lacrima che, maledetta, scivola sulla gota irsuta. Una sola lacrima, ma pesante come il peso che Mirko si porta dentro. Il silenzio della sua anima si confonde con quello di Vinovo. Un mondo di silenzio e di solitudine. La solitudine dell’ala destra, se vuoi, ma sempre solitudine.



Lento cammina verso il suo armadietto. Quello che ha accolto i suoi sogni di bambino “da sempre juventino” ed ora lì, immobile ad attendere come un Cristiano nell’Arena che lui, leone, lo sbrani, lo dilani, lo riempia di nuovo.

Mirko non sta bene. La prima lacrima è stata pioniera di una carovana che ora sopraggiunge come una marea. Mirko non capisce, non è abituato, lui, a certe cose. Non capisce perché non lo vogliono più là dove persino uno più brutto di lui, Pandev, venne accolto come un messia. No, per lui là non c’è posto. 

Il Montenegro era il suo posto, ma ora anche lì non lo vuole più nessuno. Da nessuna parte nessuno lo vuole. Perchè? Perché lui, che con abnegazione ha sempre giocato le sue oneste 20/25 partite l’anno tra precampionato e Coppa “Lido Tropical” di fine giugno, così povero ed indifeso?

Calpesta la sua ombra mentre si avvicina al suo armadietto con la sua borsa in mano e il dolore sul cuore. Per questo sposta i piedi un po' a lato, per non calpestare più quel suo cuoricino sensibile. 
Si ferma a pochi centimetri dal totem. Prende la chiave. Sta per aprire. Improvvisamente una mano sulla spalla. Si gira. Marotta. Il DG gli sorride come un padre: 
“Mirko, devi essere forte. Ti toccherà guardare dalla tribuna Giovinco che scappa tra le gambe dei difensori avversari. Ma sarà ancora per poco …” 
“Ma DG, … ma perché io? E perché Giovinco?” 
“Mirko, piantala! Guardami negli occhi e ascolta: a fine stagione ti mandiamo al Bournemouth. Lì ti troverai bene. C’è anche il mare vicino e la casa di riposo all’Alderney Hospital”.


Mirko ha capito. Senza dire una parola apre l'armadietto. Dalla borsa tira fuori la sua roba: l'accappatoio, la PSP2, le foto del 5 maggio 2010, il pass dell'Hollywood, la maglietta a strisce nere e bianche ... trattiene un conato a stento ... Mirko non sta bene. Mirko tira sul col naso e piange. Piange e tira sul col naso. Tira … col naso … e piange, mentre il DG si toglie la maschera e appare nelle vere sembianze di Fassone.



Mirko non sta bene. 
Mirko ha bisogno d’aiuto.

K.

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