domenica 26 gennaio 2014

Lezioni di tifo? No, grazie.

Sono Interista, lo sono da sempre, sono fiera di esserlo e proprio perché sono così innamorata di quei due colori so quanto cuore possiamo dare noi tifosi all'Inter.
Siamo i migliori e lo saremo sempre anche quando scleriamo dopo mesi così, ma noi siamo e saremo sempre i migliori perché ogni domenica ci speriamo e non molliamo un cazzo.
Più ci incazziamo più vorremmo tatuarci addosso quella maglia. Quanta sofferenza riviviamo ogni volta che mettiamo piede a San Siro e quanti ricordi meravigliosi.
Sono anni che inciampiamo che aspettiamo che cerchiamo di raccontarci che passerà, anni che mangiamo più amaro di quanto meritiamo: eppure siamo presenti.

E’ un cuore solo che batte per mille e mille tifosi, ma che ne è del cuore in campo? Dove sono gli occhi pieni d’amore per questa squadra, la "Garra", la voglia di buttarla dentro ad ogni costo contro ogni modulo e ogni statistica. Manca calore? Io credo manchi amore, amore vero, quello che non molli un cazzo quando entri in campo, che dai tutto quello che hai, esci sfinito perché sai che intorno a te non ci sono dei tifosi qualunque; si siamo tifosi rompicoglioni, ma lo siamo perché per noi non è solo una squadra: è amore, è fede, è passione.
E potremmo perdonare tutto, ogni scelta ogni errore se vedessimo un cuore battere su quel manto verde. Ma non c’è. Non è pervenuto, da troppo tempo manca e ogni dannata domenica si spera che si riprenda, si spera che una scossa abbia riportato in vita quell’armonia perfetta tra loro e noi, tra prato e spalti, noi non siamo facili ma solo chi non conosce il nostro mondo può dire che manca calore.
Siamo stanchi, molto. Siamo persi, parecchio, ma solo perché non c’è nessuno che lotta per la sola cosa che vogliamo: essere orgogliosi.

Tifare Inter vuol dire onore, vuol dire uscire da San Siro fieri, sapendo che abbiamo fatto tutto quello che potevamo, non importano i nomi di chi è in campo o di chi ci guida. Importa che bisogna ricominciare a giocare per quella maglia che dovrebbe essere una seconda pelle, quella maglia che dovrebbe essere come il manto di un supereroe perché quando la indossi devi dare il 101% e anche di più. Una maglia per cui vale la pena lottare, in campo e continuare a tifare, attorno ad esso.
Noi ci siamo. Ci saremo sempre. Cadremo ci rialzeremo ma il nostro è un coro che non mancherà mai soprattutto quando la squadra tentenna, più ci incazziamo più sosteniamo. Quando entriamo nel nostro stadio non pensiamo agli errori di mercato, ai giocatori venduti e ritrovati, non pensiamo alla società o a chi tenta di rovinarla, pensiamo soltanto che il giorno giusto per ricominciare a pedalare. E sei li per quei 90 e più minuti, a guardare quella porta a guardare quel pallone e sperare in quei tre punti.
La serenità manca, ma se potessimo parlare, ad uno a uno, con le persone che erano lì anche oggi a tifare, vedresti nei loro occhi quanto amore c’è.
A noi che siamo innamorati non veniteci a raccontare come tifare, quando fischiare. Noi che siamo innamorati saremo sempre i primi a soffrire e gli ultimi a mollare. Finchè ci saremo noi l’Inter non camminerà mai sola.

Il calore, la serenità, l’amore manca a chi prima di ogni match dovrebbe guardarsi vicino al cuore e vedere lo stemma che batte proprio li sopra: Fc Internazionale Milano.
Chi ci conosce ci ama. Chi ci ringrazia sa quanto amiamo i nostri colori. Chi non parla di noi, è uno di noi perché sa quanto soffriamo. Chi osa dire che non siamo abbastanza forse dovrebbe sedersi fra di noi e chiederci: qual è la cosa più bella dell’essere Interisti? perchè siete cosi?
E la risposta sarebbe semplice: il cuore che batte, il rischio di infarto continuo, l’incazzatura per un errore dei nostri e l'incitarlo subito dopo, l’urlo e la tachicardia a ogni goal.

Ci manca calore? No, rivogliamo la nostra, Pazza, Inter.


"Katia_1988"





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