martedì 14 gennaio 2014

Inter 1 - Chievo 1 : parola al bicchiere...

La scelta del bicchiere è importante. C'è il bicchiere da vino, quello da birra, quello da amaro o da grappa...
e c'è sempre un momento in cui, qualunque bicchiere, è mezzo pieno e mezzo vuoto.
Vorrei rapportare la cosa alla gara di ieri.

Mezzo vuoto:
Un pareggio, per un tifoso di una squadra prestigiosa come è l'Inter, è sempre una mezza sconfitta, qualunque sia l'avversario. A maggior ragione se questo è ottenuto in casa e contro il Chievo-Verona, che con tutto il rispetto, è una modestissima squadra di provincia, sia calcistica che geografica.
Come spesso ci accade, ci alieniamo dalla gara per lunghi tratti, non nei singoli elementi ma in maniera compatta... sembrando in balia degli avversari, pur modesti.
Al termine della gara la classifica è sempre più deficitaria. E non mi interessa che non ci siano obbiettivi concreti, perchè la dignità è un obbiettivo sempre presente, forse impalpabile, ma importante.

Mezzo pieno:
Pur riconoscendo la modestia degli avversari, non si può negare che in altri tratti si è giocato un buon calcio, forse con pochi sfoghi offensivi, ma piacevole, veloce, lineare... A volte anche imprevedibile, quando la palla passava dai piedi giusti.
Il finale di gara non mi è parso uno sconclusionato arrembaggio, perchè se vado a vedere nomi e ruoli la squadra aveva una logica reale, soprattutto rapportata all'avversario.
I cambi: il Misteh ha cercato di farsi volere bene, soprattutto da me. Il cambio Cambiasso-Milito traccia un segno importante. Non mi piace parlare dei singoli ma faccio un eccezione. E' rimasto in campo Mateo, che aveva disputato un buona gara, e si è portato li, in cabina di regia, al fianco di un altro centrocampista. Il cambio Campagnaro - Botta, seppur oltre il 40°, ne traccia un altro. Al di la dei nomi, sono segni di un tentativo di elasticità, quasi di tentativo di svolta. Piccoli barlumi di un altro modo di pensare.

Ecco, ci sono tante cosa da migliorare, è innegabile e probabilmente per farlo servirà anche fare mercato, mercato con criterio; ma restando con la testa sul campo e non al calciomercato, ripartiamo da questo, da come abbiamo finito. Anzi, partiamo da questo. Si lavori da questo in poi, senza timori. Si lavori in maniera stimolante per chi sarà il futuro di questa squadra e non si facciano altri passi indietro. Perchè la strada è questa, non ce ne sono altre.


Sull'arbitraggio non voglio sprecare troppe, inutili, parole.
Un gol annullato per fuorigioco inesistente. E non parliamo di millimetri ma metri. Probabilmente lo avrebbe visto anche Marotttt.. no forse lui no, ma è un altro discorso.
Un rigore monumentale non dato, a centro area, con i giocatori rivolti verso la visuale dell'arbitro, che probabilmente era stato colto da un attacco ischemico transitorio.
Roba parecchio squallida, insomma.

Tutto questo non condiziona solo i risultati, ma per osmosi il morale e la voglia di chi gioca.
Si continua a dire: "E ma se sei più forte vinci lo stesso". Io non l'ho letto in nessun regolamento.
E si continua a parlare di buona fede... ovviamente col culo degli altri.

Io invece dico che ci siamo abituati, ma non saremo mai come ci volete. Siamo l'Inter, l'unica forma di opposizione di questo paese (cit.)

Amala, Ubicumque et semper.

- Charms -




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