venerdì 19 dicembre 2014

Il mio V.I.P. Franco Bomprezzi.

"Franco non c'è più..."

Ho dovuto prendermi qualche ora di tempo per rimettere in fila tutti i ricordi che, alla notizia, come impazziti si sono miscelati in pochi istanti... dandomi quasi un senso di vertigine.
Il dolore li ofuscava, li mandava in loop a caso... Non so nemmeno quante volte ho strofinato gli occhi...

Mi ricordo ancora quando vidi il nome di Franco Bomprezzi balenare tra gli iscritti al gruppo e dentro di me avevo pensato: "No, dai... Franco Bomprezzi? no, non può essere quel Bomprezzi..."

Ed invece era propio lui... da non credere.

In poco tempo, dopo qualche scambio di opinioni, ne era nata una amicizia che si è sempre basata sul reciproco confronto e rispetto... su tutto... l'Inter che ama tanto, la politica, la vita quotidiana con le sue ingiustizie per cui lui si è battuto tutta la vita, l'uso ed abuso del linguaggio, l'inarrivabile senso del ridicolo juventino... un po' di tutto.

Da li a breve ci saremo visti a San Siro. Pre partita, post partita, birra e panino... un mare di risate... come da prassi... E ricordo, come se fosse ieri, le sue parole entusiaste sul gruppo. Su questo microcosmo Interista in cui gli piaceva tanto confrontarsi e discutere. Non posso descrivervi l'orgoglio che ho provato.

"Incazzati spesso. Felici più selettivamente. Contenti talvolta. Appagati solo in circostanze eccezionali. Polemici quando serve. Cazzari alla bisogna. Bauscia quasi sempre. Leali in ogni caso. Intelligenti e colti al di sopra della media. Ironici sempre. Allegri non per lui. Tristi mai."

Cosi ci avevi definito... memorabile.

Nel tempo l'amicizia è andata sempre più rafforzandosi, i confronti sempre più profondi, sempre più liberi, anche molto personali... come con un amico che si conosce da molti anni. La cosa paradossale è che lui era Franco Bomprezzi ed io sono il signor nessuno, ma nelle parole di Franco non esiste neanche la parvenza di un effimera saccenza... mai... su nessun argomento.

Era diventato un mio punto di riferimento di saggezza. Se avevo un dubbio, se non ero sicuro di quello che stavo facendo, chiedevo consiglio a lui... Quando voleva comunicarmi un suo punto di vista su un argomento, una riflessione, non esitava a contattarmi. Ed attraverso questi confronti in questi pochi anni sono cresciuto nel modo di ragionare... ho ampliato lo spettro visivo nei confronti dei problemi reali.

E poi la sua ironia ed autoironia contagiosa... solo lui poteva, nella sua disabilità, usare espressioni come "lo arroto", o "mi alzo in piedi ad applaudire", oppure "gli ribalto la carrozzina"... senza dare nessuna parvenza di malignità.

Fantastico.

Franco per me è stato davvero un V.I.P in senso letterale: persona molto importante... ed anche se cerco di pensare positivo, mi sento più solo, non posso farci nulla.

Dieci giorni fa ci siamo sentiti, per l'ultima volta... perchè ero molto preoccupato, perchè lo avevo sentito qualche giorno prima e mi aveva detto che si era fatto rivisitare in quanto "non si sentiva a posto"... non ero tranquillo, avevo saputo che era una cosa molto seria e lui, persona incredibile, mi aveva scritto: "dimmi quando puoi che ti chiamo"... cioè, lui era in ospedale e chiamava me per tranquillizzarmi... E ci era anche riuscito... perchè io avevo esordito con: "Franco, non so nemmeno cosa dire, ho un magone" e lui mi aveva risposto: "Ma no, stai tranquillo, lo sai che ne ho passate tante, ne verrò fuori in carrozzina anche questa volta..."

Era riuscito a strapparmi un sorriso e la conversazione aveva subito virato su temi molto "più seri"... la nuova Inter di Mancini.

Ci eravamo lasciati con la promessa che mi avrebbe sempre aggiornato sull'andamento della sua "guerra"... e quando negli ultimi giorni non aveva risposto ai miei messaggi, cosa che faceva semi istantaneamente, ho capito che qualcosa non andava.

Cazzo, Franco... mi avevi promesso che ne saresti venuto fuori anche questa volta... non mi avevi mai mentito... e lo hai fatto su una cosa cosi seria. Non è da te e te lo ricorderò prima o poi.

So che già amavi questo Mancio bis... e mi mancherà tantissimo non poter più confrontare direttamente i miei pensieri con te... mi mancherà la forza della serenità che sapevi darmi.

Si, mi mancherà tantissimo, ma non smetterò mai di farlo con i pensieri che, fortunatamente per me, mi hai lasciato.

"Franco c'è e continuerà ad esserci, per sempre"

Grazie di tutto amico mio... ciao.



(un abbraccio forte e sincero alla sua compagna Silvia)

- Charms -


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